D. LGS. 231

Adeguamento alle previsioni del Decreto Legislativo 231/01

Il Decreto Legislativo 231/01, ha introdotto un sistema normativo che prevede conseguenze sanzionatorie dirette nei confronti degli enti, per reati posti in essere a vantaggio di questi ultimi da amministratori, dirigenti o dipendenti; di fatto, viene introdotta la responsabilità in sede penale della società che va ad aggiungersi a quella della persona fisica.
La responsabilità coinvolge il patrimonio dell’ente e, indirettamente, gli interessi economici dei soci.
Inizialmente emessa per le grandi aziende che operavano in grossi appalti con la Pubblica amministrazione e per le imprese quotate a tutela dei risparmiatori, il campo di applicabilità si è progressivamente esteso a nuovi reati e oggi dopo oltre 15 anni dalla sua entrata in vigore è applicabile a una vasta generalità di imprese.
I reati perseguibili ai sensi del D.lgs. 231/01 e costantemente aggiornati dal legislatore sono sinteticamente:

  • Truffa ai danni dello Stato;
  • Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche;
  •  Frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico;
  • Concussione;
  • Corruzione;
  • False comunicazioni sociali;
  • Impedito controllo;
  • Illecita influenza sull’assemblea;
  • Aggiotaggio;
  • Ostacolo all’esercizio delle funzioni delle Autorità pubbliche e di vigilanza;
  • Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o delle società controllate;
  • Operazioni in pregiudizio dei creditori;
  • Delitti contro la personalità individuale;
  • Delitti in materia di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico;
  • Reati in falsità di moneta, carte di pubblico credito e valori bollati;
  • Delitti informatici e trattamento illecito di dati;
  • Sicurezza sul lavoro (D.lgs. 81/08);
  • Reati ambientali;
  • Utilizzo e sfruttamento di manodopera irregolare… ecc.

L’elenco dei reati presupposto è in continuo aggiornamento da parte del legislatore.

Sono previste sanzioni di diversa natura:

  • pecuniarie di notevole importanza economica;
  • interdittive e accessorie (interdizione dall’esercizio dell’attività, sospensione o revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell’illecito; divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione; esclusione da agevolazini, finanziamenti, contributi o sussidi e/o revoca di quelli concessi; divieto di pubblicizzare beni o servizi).

È prevista la possibilità di esclusione della responsabilità dell’azienda, che non risponde in solido dei reati posti in essere da propri amministratori, dirigenti e dipendenti se dimostra che:

  •  sono stati adottati modelli organizzativi, di gestione e di controllo idonei a prevenire reati della specie poi verificatasi;
  • è stato istituito un organismo di controllo interno e autonomo, dotato di poteri di vigilanza;
  • i vertici hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i protocolli preventivi;
  • non ci sono state omissioni o negligenze nell’operato dell’organismo di controllo.

La realizzazione di un sistema di controllo interno ex D.lgs. 231/01 consta di sei fasi operative:

  • ANALISI RISCHI: mappatura delle aree a rischio reato sulle quali effettuare l’analisi per la successiva predisposizione di protocolli e procedure di controllo;
  • PROTOCOLLI E PROCEDURE realizzati sulle aree sensibili a rischio reato, con l’obiettivo di gestire e controllare l’iter autorizzativo delle attività;
  • ORGANISMO DI VIGILANZA interno all’azienda che ha compiti di iniziativa e di controllo sulla efficacia del modello, dotato di piena autonomia nell’esercizio della supervisione e del potere disciplinare;
  • CODICE ETICO, documento che contiene i principi e le regole di comportamento dell’azienda ispirate alla correttezza e al rispetto delle normative di legge. Definisce inoltre le linee di condotta degli amministratori, dirigenti, dipendenti e collaboratori dell’azienda;
  • SISTEMA DISCIPLINARE contenente le sanzioni a carico dei trasgressori relativamente a condotte contrarie al codice etico. Le sanzioni sono adottate dal CDA/organismo amministrativo su proposta dell’Organismo di Vigilanza;
  •  FORMAZIONE E INFORMAZIONE finalizzate alla diffusione del modello a tutto il personale aziendale e alla collettività mediante opportuni strumenti quali la pubblicazione di alcune parti sul sito internet aziendale. Inoltre ai dipendenti viene fornita la formazione sugli aspetti salienti il modello organizzativo e la relativa implementazione.